Io e Patato

Eccomi di ritorno dopo qualche giorno di pausa, dovuta ad impegni lavorativi e non.
Oggi vi vorrei parlare un po’ del mio ometto duenne.
Al giorno d’oggi tutti i bimbi sono svegli e attenti e anche il mio non fa eccezione.
E’ molto vivace e socievole e per attirare l’attenzione, soprattutto quando ci sono persone a lui sconosciute e che destano il suo interesse (praticamente tutti!), a volte tenta giochi pericolosi, tipo buttarsi dal divano di schiena. E io ad urlare:”Attento! Ti fai male”. Tant’è che a volte mi precede, mi guarda e dice serio :”Mamma, non ti peoccupae“. Altre volte, corre attorno al tavolo e guardando la mia faccia già ansiosa mi fa il verso e dice ridendo: “Attento!!!!!“.

E’ talmente socievole, che qualche giorno fa siamo andati all’anello di atletica qui vicino a fare due passi. Lui ovviamente ha deciso di camminare “contromano” e da tutte le persone che incontrava pretendeva il saluto o una parola.
Alla fine si è preso per mano un signore che chiacchierava con un amico e si è messo a mostrargli tutte le macchine che passavano nell’adiacente strada, senza preoccuparsi minimamente della mamma che rimaneva indietro.
L’ho persino messo alla prova con un ” Ciao, mamma va via” allontanandomi di qualche metro e lui subito, incurante, ” Ciao, a pesto!“.

Ora è nella fase della ripetizione di tutte le parole che sente, e ieri ha tentato un “corroborante”, che non è riuscito alla perfezione, vista la difficoltà di pronuncia delle erre, ma apprezziamo comunque il tentativo.

E quanto è incredibile l’ingenuità dei bambini.
Ieri mi sono rivolta a lui e gli ho chiesto: “Sei il bello di mamma?” e lui serio serio: “No, sono un bambino“.

Ieri sera invece è lui che mi ha messa alla prova. Dopo un pomeriggio a casa dei nonni, di ritorno a casa, verso le 18.00, il Patato chiedeva insistentemente una caramella, che gli ho rifiutato spiegandogli che se gliela avessi data non avrebbe mangiato la cena, e che se fosse stato bravo e avesse finito il suo piatto, gliela avrei data sicuramente.
Da lì a un’oretta, quando era pronto in tavola, Patato mi ha richiesto la caramella e io gliel’ho rifiutata nuovamente.
Ma ci credete che non ha toccato cibo? Polpette e minestrina inviolati sul vassoio del seggiolino, io che cercavo di convincerlo e lui che stoicamente desisteva.
Alla fine le polpette sono volate per terra ed io mi sono arrabbiata.

Da lì a poco ha iniziato a chiedermi la frutta e anche lì ho resistito dal dargliela perchè doveva mangiare almeno la pasta.
Niente da fare.
Se mi fossi ascoltata avrei messo a soqquadro il frigorifero per preparagli un’alternativa, ma non ho voluto cedere una volta tanto.
Ha resistito fino alle 20.30 senza ulteriori lagne. 

Solo alle 21.15, poco prima della messa a letto gli ho preparato un biberon con i biscotti.
Naturalmente per tutto il dopo cena, vedendo che mi ero arrabbiata e che gli ho detto che non avrei giocato visto che aveva buttato per terra il cibo, ha cercato di farmi ridere e di farmi “dimenticare” che ero arrabbiata.
Finchè si è avvicinato e mi ha detto: “Pedonami” e mi ha dato un bacino. 

E voi? Come sono i vostri bimbi? Vivaci o scatenati come Patato? Anche voi avreste fatto così? Anche voi ogni tanto dovete letteralmente combattere all’ora di cena?  Ciao e a presto!

Libro tattile fai da te

Oggi vorrei condividere con voi un lavoretto che ho fatto al nido Rosa Agazzi con le maestre, quando Patato frequentava. Dopo un paio di mesi l’ho tenuto a casa perchè ero e rimango dell’idea che, quando c’è possibilità di nonne disponibili ed in gamba, i bambini stiano meglio a casa.
Ovvio, se poi si lavora e non si hanno persone di fiducia che possono tenere i figli, il discorso cambia.

E io senz’altro non ero per niente pronta al distacco, lui era sempre malato, non mangiava e io andavo al lavoro in ansia…
E io che ero una persona molto easy, mai preoccupata, e che non vedevo mai problemi, con un figlio sono cambiata totalmente…
Ora finalmente capisco le ansie di mia mamma nei miei confronti!!!!

Comunque, bando alle ciance, ecco un po’ di foto, in ordine di numerazione.
Sappiate che si tratta di un semplice libretto formato A4, in orizzontale, rilegato con una spirale. I fogli sono stati prima stampati con le  frasi che leggerete, poi rilegati in un libretto.
Le varie figure sono state ritagliate da stoffe e cartoncini di vari colori e spessori e poi incollati a pennello con la colla vinavil. Vi servirà inoltre una cordina molto lunga che dovrà correre su tutte le pagine. Semplice no???

WP_20150128_001Pagina 1_ Copertina in cartoncino azzurro. Titolo: “Soffio di vento”.
Le scie di evnto sono realizzate con un bianchetto.
In basso ci sono i dettagli  relativi il nido e l’anno scolastico.
Pagina 2_ Cartoncino azzurro senza scritte.

WP_20150128_002Pagina 3_ E’ riproposto il titolo e le scie del vento.
Pagina 4_ Rimane bianco, senza scritte.

WP_20150128_003 WP_20150128_004
Pagina 5 e 6. I cerchi blu rappresentano la terra, con occhi, naso e bocca.
Dalla terra di destra partono 3 cordine bianche, che rappresentano il soffio di vento.
Ci sono anche stelline in gomma e stoffa gialle sparse qua e là.
La scritta: “Ogni volta che la terra fa un grosso respiro, ffffffh…,
un piccolo soffio di vento comincia a viaggiare”

WP_20150128_005 WP_20150128_006
Pagine 7 e 8. In basso è stata incollata una stoffa a pelo lungo, la forma ondulata rappresenta le iregolarità della terra.
In alto il soffio di vento partito dalla terra di pagina 5, continua su queste pagine.
La scritta: “Nel suo viaggio il vento trova un prato e gli pettina i capelli”

WP_20150128_007 WP_20150128_009
Pagina 9 e 10. Viene rappresentato un albero, con un tronco in cartoncino marrone.
La chioma è realizzata con un pezzo di materiale plastico con rilievi (sembra leopardato) su cui sono state fatte piccole incisioni in cui si sono incastrate (e poi incolllate)
foglioline verdi lucide.
Il soffio di vento quindi continua il suo viaggio in modo più disrdinato e casuale.
La scritta:”Ride e scherza con un albero massaggiandogli le foglie”

WP_20150128_010 WP_20150128_011
Pagina 11 e 12. Sono realizzati tre nuvoloni con stoffe di colori e spessori diversi.
Il vento continua a viaggiare.
La scritta “Se poi il soffio si alza in cielo porta a spasso i nuvoloni.”

WP_20150128_012 WP_20150128_013
Pagina 13 e 14. Le casette sono ritagliate ijn cartoncini ondulati verde e rosso.
La scritta:”Torna in basso e si fa grosso, ululando tra le case”

WP_20150128_014
Pagina 15 e 16. La bimba è rappresentata con ritagli di felcro colore rosa e arancione      (più una strisciolina rossa per la bocca). Una cordina dorata raccoglie l’attaccatura dei capelli e la coda di cavallo. Gli occhi sono fatti con ciglie finte.
Il soffio di vento arriva all’orecchio della bimba.
La scritta:”Poi finisce nel mio orecchio, e se resto ad ascoltare…
Mi racconta la sua storia: l’avventura del viaggiare”

WP_20150128_015
Pagina 17_ il retro della 16, è senza scritte.
Pagina 18 e 19.  Il cartoncino blu è senza scritte a pag. 18, mentre a pag. 19 compare:  “Ogni volta che la terra fa un grosso respiro, ffffffh…,
un piccolo soffio di vento comincia a viaggiare”

Libro realizzato dai genitori della sezione Nido “Le Coccinelle”-
Scuola Parrocchiale Rosa Agazzi.

Spero possa servirvi! Ciao e alla prossima!!

Girelle di frittata con mousse di tonno

Questa ricetta l’ho trovato su un libro di cucina, parecchi anni fa. Non appena provata la prima volta è diventata un po’ tra le ricette più gettonate, quelle che quando c’è qualche ospite ogni tanto vengono rispolverate.
Ed ha sempre un gran successo. E’ qualcosa di diverso dal solito e che ottiene sempre i complimenti di tutti. Ottima anche come finger food e come cena in piedi o buffet. Provate!

 

Ingredienti:
3 uova – tuorli e albumi
sale e pepe q.b.
70 gr. mascarpone
150 gr. tonno
capperi
acciughe
erba cipollina

 

Preparare la base.

Sbattere i 3 tuorli d’uovo con i pizzico di sale e pepe, in modo da avere un composto spumoso. Montare a neve ben ferma gli albumi con un pizzico di sale e unirli delicatamente ai tuorli.

Coprire la leccarda del forno con un foglio di carta da forno bagnato e strizzato e versarvi sopra il composto di uova, pareggiando per avere una superficie abbastanza omogenea.

Infornare in forno ventilato per 10-15 minuti

Preparare il ripieno.

Mettere nel mixer il mascarpone, il tonno, il prezzemolo e l’erba cipollina (precedentemente tritati), una manciata di capperi e qualche acciuga sott’olio e amalgamare.

A volte aggiungo anche un po’ di maionese per amalgamare di più.

Unire il tutto.

Nel frattempo sformo la frittatina e la arrotolo su se stessa lungo il lato lungo e la lascio raffreddare così, ben stretta con la carta da forno, in modo che prenda la forma.

Una volta raffreddata, spalmo bene la mousse di tonno e riarrotolo. Avvolgo ben stretto nella pellicola trasparente e metto in frigo almeno 2 ore per rassodare. Di seguito è possibile tagliare il rotolo in fettine alte 1 cm e servire direttamente.

Più facile a farsi che a dirsi!! Fatemi sapere se vi è piaciuta!

Immagine

P.s. = Nella foto le girelle in questione sono quelle sul bordo, al centro c’erano crostatine con crema agli spinaci che non riguardano questa preparazione.

 

Ciambella salata ai wurstel e formaggio

Questa ciambella l’ho assaggiata la prima volta a casa di un parente. Mi ha colpito da subito visto che il termine “ciambella” l’ho sempre associato a qualcosa di dolce e soprattutto perchè era veramente buona e sfiziosa. Dopo gli ovvi complimenti rivolti alla padrona di casa, ho cercato di carpire gli ingredienti e le dosi, ma niente, le risposte erano vaghe ed era chiaro che la ricetta era custodita gelosamente e non c’era possibilità di recuperarla. Così mi sono arrangiata in rete. Ho trovato una ricetta simile a base di pomodori secchi e l’ho ben presto modificata con gli ingredienti che avevo riconosciuto all’assaggio ed ecco fatto; la ricetta era esattamente quella ed il risultato perfetto! Provate! Ingredienti 3 uova; 300 gr. di farina; 100 ml. di olio di semi; 100 ml. di latte; sale e pepe q.b.; 1 bustina di lievito istantaneo per torte salate; 200 gr. di wurstel; 100 gr. di emmental o simile; 20 gr. di parmigiano grattuggiato burro per imburrare lo stampo. Preparazione: In una terrina sbattere le uova con l’aggiunta di sale e pepe, in modo da aver un composto spumoso. Aggiungere il latte e l’olio a filo e mescolare con un cucchiaio di legno. Aggiungere la farina poco alla volta e continuare a mescolare. Se risultasse un impasto troppo duro, e difficilmente lavorabile, io aggiungo ancora un po’ di latte. Una volta ottenuto un composto omogeneo, è possibile aggiungere i wurstel e l’emmenthal a dadini, il parmigiano grattuggiato e il lievito. Amalgamare bene il tutto. Versare il composto in uno stampo da ciambella precedentemente imburrato ed infarinato. Sbattere un po’ lo stampo sul tavolo per livellare il più possibile l’impasto. Infornare in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti.

Ecco una foto della ciambella. Buonissima! L’avete provata??

08_Ciambella salata ai wurstel ed emmental_piccola

Travasi e impasti

Ciao a tutti/e!
In questi giorni, un po’ per il cattivo tempo, un po’ perchè al risveglio dal sonnellino pomeridiano c’era particolarmente buio e non si riusciva ad uscire in giardino, ci siamo dedicati a pasticciare in cucina.
E visto che Patato è praticamente bravo in questo eccoci qua, sul tavolo, a travasare la farina da un bicchiere di plastica all’altro, con l’aiuto di un cucchiaino. Abbiamo usato anche la forchetta, che abbiamo scoperto non molto adatta allo scopo, l’imbuto e un colino.
Ecco qualche foto del gioco in corso.

foto02 015 foto02 016 foto02 017 foto02 020    

Clicca qui per un breve video sui travasi!

Naturalmente nel corso dei mesi abbiamo travasato un po’ di tutto e quasi quotidianamente, pasta più o meno grossa, lenticchie, mais in grani, sabbia e acqua (d’estate e fuori all’aperto), ma in effetti la farina ci mancava!

NOTE
Quello del travaso  è un gioco estremamente importante per lo sviluppo del bambino e forse non ci accorgiamo quanto le operazioni che compiamo ogni giorno siano continuamente un travaso.
Si tratta inoltre di un esercizio tipico del metodo Montessori, che viene proposto ai bambini più o meno grandi.
Mediante questa attività è possibile far perfezionare al bambino i movimenti fini della mano, sviluppare la coordinazione oculo-manuale nonchè la sua capacità di coordinamento ed autocontrollo.

Patato era molto concentrato e interessato.
In un moto di incosciente generosità, gli avevo proposto anche di usare l’acqua e di versarla nella farina, ma lui ha rifiutato e io ho desistito al volo per ovvi motivi.
Il pavimento se l’è cavata più rapidamente, con una semplice passata di aspirapolvere.

Più tardi, visto che ormai c’eravamo, abbiamo raccolto alla meglio la farina e preparato una pasta modellabile atossica e commestibile (a chi piace!!!).

Ricetta pasta modellabile “naturale”

Io ho usato:
– una tazza di acqua in cui ho aggiunto un po’ di colorante alimentare  rosso;
– una tazza di sale fino;
– 2/3 tazze di farina (da valutare in base a quanto si vuole morbido l’impasto).

Ho impastato tutto e aggiunto la farina un po’ alla volta per regolare la morbidezza dell’impasto, che non deve essere appiccicoso. Se risultasse un po’ duro, basta aggiungere un cucchiaio d’acqua e rilavorare.

foto02 030

Si conserva in frigo per circa una settimana in una busta di plastica per alimenti o in un vasetto di vetro con coperchio.

Ed eccoci all’opera con formine e matterello.

foto02 023 foto02 027

Una cucina per giocare

Visto che la sua mamma ama cucinare, figuratevi se anche il Patato non avrebbe avuto questa passione!
Quindi perchè non provare a realizzarne una, con materiali prevalentemente di riciclo e per intrattenerlo il più possibile mentre mamma cucina?
Questa cucinetta l’ho realizzata ormai da 8 mesi e ho potuto testare come ogni tanto a Patato venga voglia di preparare gli spaghetti e che pretenda naturalmente che li assaggi e che gli dica come sono buoni! Tale figlio…

Per realizzare la cucinetta ho usato:
scatole di cartone di varie misure;
una vaschetta di alluminio da usare come lavandino,
un dispenser del sapoe liquido da usare come rubinetto,
2 tappi di bottiglia grandi (tè freddo) e 4 tappi piccoli (acqua naturale);
4 coperchi di vasetti di vetro di varie dimensioni;
4 lastrine di plexiglass per la finestra,
rotoli di plastica colore verde, color legno e alluminio;
scotch plastico colore bianco e scotch normale;
legnetti e carta stagnola per le maniglie;
plastica per le vetrinette;
colla vinavil.

Altri accessori:
cestino verde in plastica porta stoviglie,
Bicchierini verdi (porta uovo);
porta asciughini in plastica;
paletta, scopina,

Esecuzione:
Raccomandazione iniziale: Per fare la base utilizzate due scatole di uguale altezza e profondità, non come ho fatto io che sono impazzita per farle combaciare. (v. foto 1 sotto)

foto 002 (4)

Ho iniziato tagliando un lato della scatola, per fare il frigorifero,mantenendo un bordo tutto attorno. Ho inserito un ripiano intermedio. Per arrivare all’altezza della scatola adiacente, ho utilizzato una scatola di cereali per la colazione, che con opportuni aggiustamenti è stata modificata nella dimensione che mi serviva.
Ho quindi ritagliato un rettangolo della misura della base della vaschetta per alimenti, lasciando che il bordo superiore della stessa lo sormontasse e ho quindi riempito la scatola di giornali e fogli di carta per renderla solida (foto 2 e 3). Ho attaccato alla portella del frigorifero 2 vani porta bibite.

                           foto 003 (3)  foto 004 foto 031

Poi mi sono occupata della scatola vicina, che diventerà in seguito un forno con cassetto e piano cottura. Ho tagliato il fronte, a misura della scatola scelta per realizzare il forno, e ho predisposto i due pomelli del forno stesso. Poi ho aperto il rettangolo del cassetto e creato un sostegno per il forno e per il cassetto stesso (foto 4 e 5 sotto).

                                 foto 008   foto 010

Ho ricavato anche un piccolo vano laterale, con l’idea di usarlo come vano per la spazzatura (spazzauia nel gergo ‘patatese’), inserendo una piccola scatola e fissandola bene con il nastro adesivo al fronte ed alle scatole di supporto all’interno.

foto 030 (2)

E finalmente la parte superiore, con cui ho utilizzato un grande cartone che avevo tenuto per utilizzarlo in seguito per coprire il pavimento, per quando giochiamo con le tempere. Ho ricavato una vetrinetta con l’ausilio di una scatola da scarpe, ho ritagliato dei rettangoli a cui applicare il plexiglass a misure per simulare la finestra.

foto 004 (2)foto 007 (2)

Poi ho iniziato ad aggiungere particolari. I fornelli li ho creati sovrapponendo dei cerchi di cartone di poco più grandi rispetto ai sovrastanti coperchi. Li ho spennellati con la vinavil e rivestiti con la carta stagnola. Poi li ho fissati con un fermacampione centrale (dopo aver fatto bucare i coperchi con un trapano dal papi).
Ho predisposto i buchi dove inserire le maniglie del cassetto, del frigo e del forno.

Ho quindi iniziato a rivestire tutto con la carta color legno, color verde, la carta color alluminio per il lavello, lo scolapiatti laterale ed il piano cottura, ed ho contornato i vari elementi con lo scotch di plastica color bianco. Ho inserito le maniglie rivestendo dei legnetti con carta d’alluminio incollata con il vinavil.

Ecco qui la cucinetta finita! Vi piace?

10329275_10203434856859336_9033721484207459388_n 10352413_10203434856739333_2687359822550086279_n

Ed ecco qui il Patato all’opera!!! Ciao a tutti!!!!

 10246808_10203434865739558_8408335887902875271_n 10308902_10203434856499327_8400528938525989585_n

Torta salata di ceci e pomodorini

Questa ricetta nasce da un esperimento. Avevo delle scatole di ceci ed inizialmente volevo fare degli hamburger. Poi visto che Patato non dormiva e continuava a chiamarmi per giocare, ho optato per la soluzione più veloce del tortino. Non appena è crollato dalla stanchezza, ho aggiunto un po’ di pomodorini ed origano a ‘mo di pizza et voilà!!!!
Di sicuro è una ricetta ‘sana’, da fare in alternativa alle proteine animali, e un po’ diversa dalle solite zuppe di legumi. Vediamo come viene.

Ingredienti:
2 scatole di ceci precotti;
2 uova;
2 fette di pane piuma (o pan carrè);
1/2 cipolla bianca;
1 cucchiaino di senape di Digione;
pomodorini;
sale, pepe, origano, prezzemolo.

Preparazione:
Ho frullato nel mixer prima la cipolla da sola, poi in una volta ho aggiunto i ceci ben scolati, le uova, il pane piuma.
Una volta ottenuta una purea, ho completato con il pangrattato, una spolverata di prezzemolo (che io ho già pronto tritato nel freezer), sale e pepe e ho mescolato.

Ho quindi bagnato e strizzato un foglio di carta forno, versato il composto e livellato con un cucchiaio.

foto02 033 foto02 034
Ho quindi sistemato i pomodorini tagliati a fettine (quelli lunghi) e a metà (quelli tondi), ho salato e spolverizzato di origano. Si potrebbe aggiungere qualche cucchiaino d’olio in superficie (che ho omesso per motivi di dieta).

Ho infornato a 180° in forno preriscaldato per 20 minuti.

A noi è piaciuta, e a voi?? Ciao e a presto!

Pasta che passione!

Qualche tempo fa ho partecipato ad un corso di pasta fresca. E’ sin da piccola che vedo mia mamma preparare ogni genere di manicaretto, e ho sempre avuto voglia di imparare a prerarare la pasta fatta in casa, e poi tirata col matterello. Così appena saputo di un corso di pasta fresca che si teneva a due passi da casa mia, mi sono affrettata ad iscrivermi.

E ora, a corso finito, non solo ho imparato a fare la pasta e soprattutto a stenderla a mano, ma in più starei continuamente ad impastare.

Più facile a farsi che a dirsi, ora vi spiego come si fa.

–Pasta fresca–

Ingredienti:

1 uovo ogni 100 gr. di farina di grano tenero 00.

Procedimento per 5 uova e 500 gr. d farina.

  • Mettere la farina a fontana, con un buco nel mezzo, di ampio raggio per raccogliere tutte le uova,
  • Sbattere le uova aiutandosi inizialmente con una forchetta, cercando di incorporare a poco a poco la farina della parte alta e dei lati della fontana (non in basso per non rischiare di fare correre le uova per terra).
  • Quando l’impasto ha raccolto buona parte della farina si può iniziare ad impastare con le mani. Posizionare il pollice in mezzo al vostro panetto di pasta e impastate.
  • Pulirsi le mani con poca farina sfregandole bene, per staccare l’impasto dalle stesse e e pulire il più possibile il tagliere (se rimane qualche briciola non è un problema). Le parti secche rovinano la sfoglia, le briciole vanno eliminate.
  • Per rendere l’impasto liscio ed omogeneo è necessario prima di tutto lavarsi le mani. Poi raccogliere il panetto di pasta, premenedolo con il palmo della mano e farlo rullare; in questo modo diventerà liscia.
  • Per l’impasto a mano servono almeno 10 minuti.

WP_20141019_001

  • Il riposo. Una volta raccolta la pasta in una palla, mettere una goccia di olio sulla sua superficie in modo che non prenda aria e non si attacchi alla pellicola. In questo modo sarà più difficile che la pasta asciughi se lasciata all’aria. Mettere il panetto di pasta in una busta per alimenti per almeno 15 minuti a riposare.
  • Dopo il riposo, la pasta è molto più morbida.Dividerla a metà per stenderla più agevolemente. Si notino le bolle d’aria nella sezione dell’impasto, che dimostrano che lo stesso è bene impastato.WP_20141020_005
  • Dare un giro con il palmo (possiamo stare delicati, è già impastata), prendere i lembi laterali e metterli sotto formando una palla. Fare girare fino a quando non si forma una palla e schiacciare con i polpastrelli.
  • Stendere con il mattarello partendo dal centro della sfoglia verso l’alto e dare un giro di 45 gradi alla sfoglia in senso orario o antiorario (purchè sempre dallo stesso verso). Ripetere più volte l’operazione.
  • Cercare di ottenere una sfoglia sottile ed uniforme. Quando la pasta inizia a essere di una certa dimensione, possiamo lasciarne pendere  1/4 dall’asse in modo che il peso la tiri giù.

WP_20141019_004

Ed ecco alcuni tagli che si possono fare con la pasta sfoglia.

Per il brodo, con sfoglia sottilissima, tagliatelline e quadretti.

WP_20141021_009

Oppure, tenendo la sfoglia un po’ più spessa, le cosiddette “sfrizzolate” (ottenute tagliando la sfoglia con una rotella dentellata) e i maltagliati, entrambe ottime con il ragù.

WP_20141021_007

NOTE:

  1. Se il clima è molto asciutto, si può decidere di aggiungere all’impasto 1/2 guscio di uova di acqua.
  2. La pasta si conserva in frigo anche 4-5 giorni, oppure si può mettere in freezer arrotolandola nel palmo della mano per creare un nido (del peso di 100 gr.). La pasta si cuoce dal freezer direttamente nell’acqua bollente (a cui  è sempre meglio aggiungere un filo di olio; la pasta raccoglierà meglio il sugo). Poi la lasciamo bollire piano piano. La pasta impiegherà 5 minuti e non 3 a venire a galla, come per la pasta fresca.
  3. L’impasto può essere aromatizzato e colorato a piacere, ad esempio come ho fatto qui sotto.

WP_20141029_001

La sfoglia rossa è ottenuta con 500 gr. di farina, 3 uova e 150 gr. di doppio concentrato di pomodoro;

La sfoglia verde è ottenuta con 500 gr. di farina, 3 uova e 200 gr. di spinaci cotti, scolati bene e frullati;

La sfoglia gialla è quella al naturale.

Spero vi sia utile!! Un saluto a tutti!

Muffin allo yogurt

Oggi voglio preparare una merenda diversa dal solito al Patato, visto che inizia a schifare il quotidiano yogurt. E allora perché non provare con dei muffin leggeri leggeri, più pratici della classica ciambella in quanto già porzionati???

Questi oltretutto si preparano in un attimo e una volta raffreddati possono essere conservati nella credenza in un sacchetto per alimenti anche per una intera settimana! A casa mia dopo 2 giorni spariscono! Provate!

Muffin allo yogurt

Ricetta per 12 muffin

Ingredienti:

  • 80 gr. di farina 00;
  • 50 gr. di fecola di patate setacciata;
  • 70 gr. di zucchero semolato;
  • 1/2 bustina di lievito per dolci;
  • buccia grattugiata di 1 limone;

 

  • 1 uovo medio;
  • 1 yogurt al naturale;
  • 1 cucchiaino di miele;
  • 50 gr. di burro morbido

Preparazione:

Mescolare in una ciotola la farina, la fecola, lo zucchero, la bustina di lievito e la buccia grattugiata del limone.

In una ciotola a parte amalgamare con una frusta l’uovo, lo yogurt, il miele e il burro a pezzetti, in modo da avere un composto morbido e in cui il burro non è più visibile.

Versare il composto con il burro nella ciotola della farina e mescolare con un cucchiaio.

Foderare la teglia per muffin con i pirottini di carta e riempire ciascun pirottini per i 2/3 di capacità, regolandosi  dapprima versando un’unica cucchiaiata, e poi fino ad esaurimento del composto distribuirlo in modo omogeneo in ciascun pirottino.

Infornare a 180 gradi in formo preriscaldato per 15 minuti circa.

Crepes di farina di farro con asparagi

Ieri pomeriggio, addormentato il Patato, sono scappata in cucina, cronometro alla mano, con la speranza di riuscire a preparare qualcosa di gustoso per il pranzo di oggi, prima del risveglio del piccolo terremoto.           La scelta è caduta su di una ricetta che mi era stata presentata ad un corso di cucina. Io ho sostituito la farina di grano tenero di tipo 00 con quella di farro e il risultato è stato veramente spettacolare. Ho cercato di ridurre il più possibile il quantitativo di burro, pur mantenendomi il più possibile fedele alla ricetta originaria. Purtroppo, da neofita in materia di blog, ho dimenticato di fotografare le crepes all’uscita dal forno e quando me ne sono accorta erano già state divorate! Prometto di rifarle il prima possibile e di pubblicare la foto! Provatele e fatemi sapere!

—Crepes di farina di farro con asparagi—

Ingredienti per 6 crepes (padella diam. 16 cm) o 8  crepes (padella più piccola):

  • 100 gr. di latte;
  • 50 gr. di farina (qui di farro);
  • 1 uovo.

Ingredienti per la besciamella:

  • 350 gr. di latte;
  • 40 gr. di burro;
  • 30 gr. di farina di grano tenero 00;
  • noce moscata

Ingredienti per il ripieno:

  • un mazzetto di asparagi;
  • parmigiano grattuggiato .

foto 266Esecuzione:

Preparare l’impasto per le crepes sbattendo l’uovo con la farina con una frusta a mano, facendo attenzione a non fare grumi. Versare poco alla volta il latte freddo continuando a sbattere il composto per ottenere una pastella. Salare. far riposare in frigorifero per almeno un quarto d’ora.

foto 268          foto 274

Preparare la besciamella. Portare il latte a bollore e nel frattempo porre farina e il burro in una pentolina, e far colorire, mescolando continuamente, per ottenere il cosiddetto roux. Una volta sciolto il burro, versare a poco a poco il latte bollente. Una volta incorporato tutto il latte, far cuocere per 5-10 minuti, quindi salare e aggiungere la noce moscata.

foto 272

Preparare il ripieno. Pulire gli asparagi, lessarli in poca acqua salata, tenendo le punte in alto e fuori dall’acqua. Farli insaporire in poco olio di oliva.

Tagliare le crepes a metà se si usa la padella di diametro 16 cm. Io avendo utilizzato una padella più piccola ho mantenuto la crepe intera. Farcire la crepe con gli asparagi e la besciamella, spolverizzare con il parmigiano grattuggiato e ripiegare i lembi.     Accomodare in una pirofila, cosparegere con la restante besciamella, spolverizzare con 50 gr. di parmigiano.

foto 280 foto 281

Infornare a 220° per 5-8 minuti.

——————————————————————————————————

Nella versione originale si diceva di arricchire la besciamella così preparata con 1 uovo e qualche cucchiaiata di parmigiano, ma non lo ritengo necessario ai fini del gusto del piatto.
Per evitare la rosolatura del burro nella preparazione della besciamella si può procedere nel seguente modo. Si impastano farina e burro in modo da creare un panetto. Quando il latte bolle si aggiunge il panetto di farina e burro e si amalgama con un cucchiaio.             Alla fine si aggiunge il sale e la noce moscata.